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ESEGUITE IN PROCESSIONE - Schede monografiche (1)

26 - VARCHECEDDARE (Pescatore) di Vincenzo Valente

Scritta dal Maestro Vincenzo Valente nel 1859, la marcia è un omaggio alla vocazione marinara dei molfettesi.
Nello svolgersi della melodia, infatti, si può rinvenire l'eco del comando dei barchettai (in vernacolo varcheceddàre): O vira! ... O vira! ... quando, con sforzo sincrono, tirano in secco le loro barchette in vista di tempeste o mareggiate.
All'epoca in cui compose la marcia funebre, il Maestro abitava in Via S. Domenico n. 11, al 2° piano, portone attiguo all'attuale caffè Miramare.
Parte della zona antistante, non lastricata e senza banchina, era soltanto una semplice battigia, ragion per cui al Valente non sfuggivano tutte le operazioni che compivano i barchettai.
Il Pescatore, oggi eseguito in Do minore, era originariamente scritto in Re minore.
Il passaggio all'attuale tonalità si ebbe nel 1964 ad opera del Maestro Angelo Inglese, per rendere più facile l'esecuzione, dato che la tonalità originale rendeva la composizione molto acuta e più difficile.
Questa marcia è suonata all’uscita della Croce dalla chiesa di Santo Stefano il Venerdì Santo.
Nei libretti dell’ Arciconfraternita della Morte è contrassegnata con il numero 11.
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- Il testo è a cura del prof. Cosmo Tridente.



a cura di Pasquale Magarelli